Dipendenza affettiva, stili di attaccamento, cure parentali ricevute in infanzia e in adolescenza e qualità della relazione di coppia: quale relazione? <br> Sonia Mangialavori, Marco Cacioppo

Dipendenza affettiva, stili di attaccamento, cure parentali ricevute in infanzia e in adolescenza e qualità della relazione di coppia: quale relazione?
Sonia Mangialavori, Marco Cacioppo

Dipendenza affettiva, stili di attaccamento, cure parentali ricevute in infanzia e in adolescenza e qualità della relazione di coppia: quale relazione?

Sonia Mangialavori1 e Marco Cacioppo1

1 Dipartimento di Scienze Umane, LUMSA, Università di Roma

Parole chiave: Dipendenza Affettiva; Stili di Attaccamento; Cure Genitoriali; Qualità della Relazione di Coppia; Genere

Abstract

Lo studio delle nuove dipendenze sempre di più sta sottolineando come alcune forme d’amore siano in realtà forme di dipendenza, e che queste possano essere potenzialmente più distruttive e prevalenti delle classiche droghe ampiamente riconosciute. Per tale motivo lo scopo di questo studio è stato quello di esplorare separatamente per uomini e donne la relazione tra dipendenza affettiva, stili di attaccamento, cure parentali ricevute durante l’infanzia e l’adolescenza e soddisfazione del rapporto di coppia in un gruppo di giovani adulti e adulti italiani. Hanno preso parte allo studio 291 donne (età media: 31.8; deviazione standard: 11.4) e 104 uomini (età media: 32.8; deviazione standard: 11.8) che hanno compilato i seguenti strumenti: Love Attitudes Scale (LAS), Relationship Questionnaire (RQ), Parental Bonding Instrument (PBI) e Quality Marriage Index (QMI). I risultati dell’analisi correlazionali hanno messo in evidenza come sia per le donne che per gli uomini, gli stili di attaccamento timoroso e preoccupato, un eccessivo controllo materno ricevuto durante l’infanzia e l’adolescenza erano correlati positivamente con la dipendenza affettiva, mentre uno stile d’attaccamento sicuro, cure genitoriali empatiche e sensibili e soddisfazione per il rapporto di coppia erano associati in modo negativo con la dipendenza affettiva nelle sole donne. Per gli uomini, invece, soltanto un attaccamento sicuro e la soddisfazione per il rapporto di coppia erano correlati in modo negativo con la dipendenza affettiva. In linea con questi risultati, sarebbe consigliabile lo sviluppo di interventi di prevenzione che tengano in considerazione il ruolo delle prime esperienze oggettuali nonché la diversa natura e il diverso peso che le cure genitoriali ricevute durante i primi 16 anni di vita e la soddisfazione della coppia rivestono per uomini e donne nella formazione e nel mantenimento di una possibile dipendenza affettiva.

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Introduzione

Essere innamorati di qualcuno è uno dei sentimenti più comuni che gli esseri umani possono provare nella loro vita. Molti studi hanno cercato di capire e concettualizzare la psicologia dell’amore, esplorando i fattori e i meccanismi alla base del costrutto dell’amore romantico

(Hendrick e Hendrick, 1986; Sternberg e Weis 2006).

Recentemente la ricerca scientifica si è interessata anche agli aspetti più problematici delle relazioni amorose (Fisher 2014), prestando sempre di più l’attenzione al costrutto della dipendenza affettiva, ovvero quando l’amore è caratterizzato da ossessione, comportamenti compulsivi, ansia e conseguenze negative nel funzionamento sociale (Kwee 2007; Stanbury e Griffiths 2007).

La dipendenza affettiva è stata definita come un bisogno compulsivo di relazioni che persiste nonostante le sue avverse conseguenze (Reynaud, Karila, Blecha e Benyamina 2010). Infatti, gli individui con dipendenza affettiva mostrano tipicamente una perdita di interesse per le altre attività al di fuori delle relazioni amorose (ad esempio, amici intimi, hobby, e sport) e possono presentare problemi accademici o lavorativi dovuti all’incapacità di concentrarsi su altri settori della loro vita (Earp, Wudarczyk, A., Foddy e Savulescu 2017). Gli individui dipendenti dall’amore tendono a sperimentare stati d’animo e affetti negativi quando sono lontani dai loro partner e l’eccessiva vicinanza emotiva con il loro partner è vissuta come un modo per affrontare le situazioni di forte stress (Sussman 2010).

Il lavoro pionieristico sulla dipendenza dall’amore è stato delineato per la prima volta nel libro “Love and Addiction” di Peele e Brodsky (1975). Il libro descrive la dipendenza dall’amore come una condizione che si verifica quando gli individui diventano dipendenti nei rapporti con coloro con cui sono più intimamente coinvolti. Peele e Brodsky (1975) affermano che il processo di dipendenza affettiva sia lo stesso di quando una persona diventa dipendente da una droga. Studi successivi hanno evidenziato come la dipendenza affettiva condivida numerosi aspetti e caratteristiche di altre dipendenze sia da sostanze che comportamentali (Fisher 2014; Peele, Brodsky e Arnold 1992; Redcay e Simonetti, 2018; Sussman 2010, Wolfe 2000). Anche se, al momento, la dipendenza affettiva non è ancora radicata nella nosologia psichiatrica, c’è un aumentato riconoscimento delle dipendenze comportamentali nella letteratura sulla salute mentale, come dimostrato dall’incorporazione graduale di alcune dipendenze comportamentali (ad esempio, il disturbo da gioco d’azzardo patologico e la dipendenza da Internet) nelle più recenti edizioni dei manuali diagnostici come il DSM-5 e l’ICD-11 (Griffiths, Kuss, Pontes e Billieux 2016).

Una recente revisione completa della letteratura su 11 diverse dipendenze di Sussman, Lisha e Griffiths (2011) ha stimato la prevalenza della dipendenza affettiva nella popolazione adulta generale dal 3 al 6%, con studi che riportano percentuali di prevalenza molto diverse tra loro (dal 3% al 26%). Il problema principale nella stima della prevalenza della dipendenza affettiva era la definizione del costrutto usato dai ricercatori, questi ultimi, infatti, hanno spesso usato costrutti diversi come sinonimi della dipendenza affettiva (ad esempio, la preoccupazione verso l’amore, insicurezza amorosa, relazione dipendente) che, sebbene siano simili, non rappresentano specificamente la dipendenza affettiva.

In aggiunta, alcuni ricercatori hanno messo in luce come esista una relazione tra attaccamento insicuro e dipendenza affettiva, sottolineando il ruolo che le prime relazioni con i caregiver giocano nello sviluppo e nel mantenimento di tale dipendenza (Ahmadi, Davoudi, Ghazaei, Mardani, Seifi, 2013; Honari e Saremi, 2015). Gli individui dipendenti, infatti, tendono a ripetere schemi comportamentali appresi nelle prime fasi della vita, durante le interazioni con i loro genitori (Poudat 2006; Guerreschi 2011). Già diversi autori hanno sottolineato come ci sia una stretta relazione tra traumi relazionali precoci (come un attaccamento insicuro) e dipendenze (Caretti e La Barbera, 2009; Flores 2004; Zapf, Greiner e Caroll, 2008); lo stile di attaccamento più solitamente associato alla dipendenza affettiva è quello di tipo insicuro-ambivalente (Ahmadi et al., 2013; Poudat 2006). In questa modalità relazionale, una madre con fragilità pregresse proietterà sul bambino uno stato ambivalente; davanti alle continue richieste di attenzione e cure del neonato, la madre reagisce con brusche oscillazioni tra un eccesso e una mancanza. Nella madre, infatti, si scatena il timore di essere cancellata dal bambino e dal suo bisogno costante di cure. Il bambino, al contrario, apprende un atteggiamento di instabilità e mancanza che lo fa sentire vuoto e gli fa sperimentare un senso di inaffidabilità verso gli altri (Feeney e Noller, 1990). L’altro diventa, da figura di riferimento e di cura, figura di possibile mancanza e aggressione; inoltre, auto-riferendo a se stesso, queste oscillazioni, il bambino si percepisce di volta in volta, come buono, quando la madre è presente, o cattivo, quando la madre è assente o rifiutante. Questa auto-percezione oscillante e instabile rimane come caratteristica focale dei rapporti di questi soggetti anche in età adulta. La personalità dell’individuo dipendente affettivo diventa, quindi, luogo di contrasto tra un bisogno fusionale con il partner e la paura di essere cancellato all’interno di questa fusione, andando così ad inficiare la qualità della relazione di coppia (Poudat 2006; Sussman 2010).

Una lettura psicodinamica vede alla base della personalità dipendente un soggetto con problemi relazionali con la figura paterna: la mancanza di stima e comprensione con e verso il padre non permetterebbero il corretto raggiungimento di uno stato affettivo maturo. Molto simile, sarebbe l’effetto di una mamma iperprotettiva che porterebbe, necessariamente, il bambino a opporsi alla figura paterna, contrapponendo il genitore buono a quello cattivo (Nicholas e Bieber, 1994).

Un’ulteriore spiegazione a tale processo è quella sistemica-relazionale che vede nel dipendente affettivo il risultato di una triangolazione familiare nel rapporto genitori-figlio. In questo caso, il bambino a causa della manipolazione affettiva e psicologica degli altri membri della famiglia, diventa un’arma di ricatto per permettere ad un genitore di legare l’altro o di costringerlo ad eseguire alcune azioni; o in altri casi, è il bambino stesso che viene caricato delle responsabilità emotive ed intellettuali di un genitore, svolgendo un ruolo non suo e finendo per adultizzarsi prima del necessario (Minuchin, Rosman e Baker, 1978).

Inoltre, nonostante la letteratura indichi come a soffrire di dipendenza affettiva siano per lo più le donne (Earp et al. 2017; Reynaud et al. 2010; Sussmann 2011), ad oggi, non ci sono studi a sufficienza che hanno indagato il fenomeno prettamente nella popolazione maschile. Per questo motivo, l’obiettivo di questo studio è stato quello di verificare, in un gruppo di partecipanti suddivisi in base al genere, se esisteva una relazione tra amore dipendente, stili di attaccamento (sicuro, distaccato, preoccupato e timoroso), percezione degli stili genitoriali (sia della madre che del padre) ricevuti durante l’infanzia/adolescenza e la qualità della relazione di coppia.

Nello specifico si ipotizza che un attaccamento di tipo insicuro, stili genitoriali sia materni che paterni caratterizzati da un eccessivo controllo e scarse cure e un’insoddisfacente qualità della relazione di coppia siano correlati ad una percezione dell’amore come dipendente ed ossessivo sia negli uomini che nelle donne (Davis, Kirkpatrick, Levy, e O’Hearn, 2013; Feeney e Noller, 1990).

Metodo

Partecipanti e Procedura

Il gruppo dei partecipanti (N = 393) a cui sono stati somministrati i questionari è formato da giovani adulti e da adulti italiani. I partecipanti, che sono stati suddivisi in base al genere, erano 104 uomini (età media: 32.8; deviazione standard: 11.8) e 291 donne (età media: 31.8; deviazione standard: 11.4). Al momento della somministrazione, la maggior parte dei soggetti ha dichiarato di essere impegnato in una relazione di coppia da almeno un anno (67.3%).

Per quanto concerne la procedura di somministrazione dei questionari, è stata utilizzata una survey online per la raccolta dei dati e il tempo di somministrazione di tutta la batteria è stato di circa 15 minuti. I partecipanti sono stati chiaramente informati dell’utilizzo dei dati raccolti ai fini di ricerca ed è stato garantito l’anonimato degli stessi. Chi ha partecipato alla ricerca è stato anche informato della libertà di ritirarsi in ogni momento senza dover dare alcuna giustificazione e che il rifiuto a partecipare o la decisione di ritirarsi non comportavano alcun pregiudizio. Il presente studio è stato condotto in accordo con la legge italiana sulla Privacy e sul consenso informato (DL-196/2003) e in accordo alle norme etiche dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP).

Strumenti

Stili di Attaccamento. Per la misurazione degli stili di attaccamento è stato utilizzato il Relationship Questionnaire (RQ, Bartolomew e Horowitz 1991). Esso è un questionario self-report composto da 4 singoli item, su una scala Likert a 7 punti (1= “Non mi descrive per niente”, 7= “Mi descrive in modo accurato”), ciascuno composto da una breve descrizione dei differenti pattern di attaccamento. Un esempio di item, relativo all’attaccamento sicuro è: “È facile per me essere emotivamente vicino agli altri. Sono a mio agio nel dipendere dagli altri e nel sapere che gli altri dipendono da me. Non mi preoccupa essere da solo o che gli altri possano non accettarmi”.

Stili genitoriali. Per la misurazione degli stili genitoriali ricevuti durante l’infanzia e l’adolescenza si è utilizzato il Parental Bonding Instrument (PBI, Parker, Tupling e Brown, 1979). II PBI e un questionario autosomministrato che consta di 2 schede, una per il padre ed una per la madre, ciascuna di 25 item: 12 item valutano la dimensione «cura», che implica un atteggiamento affettuoso ed empatico (es: Sembrava capire i miei problemi e le mie preoccupazioni), mentre i restanti 13 item valutano la dimensione «protezione», che implica comportamenti di controllo e costrizione (es: Ha cercato di rendermi dipendente da lui/lei). In base a come i figli ricordano i propri genitori nei loro primi 16 anni di vita, attribuiranno una certa valutazione alle diverse affermazioni. II punteggio viene assegnato con una scala Likert con valori da 0 a 3 per ogni affermazione, per cui il punteggio totale avrà un range di 0 – 36 per gli item della cura e di 0- 39 per quelli della protezione.

Qualità della relazione di coppia. La soddisfazione per la relazione di coppia è stata misurata con il Quality Marriage Index (QMI; Norton 1983). Il QMI è uno strumento composto da 6 item che

valuta la qualità della vita coniugale con definizioni generiche (es: Abbiamo un buon matrimonio).

Gli intervistati mostrano il loro grado di accordo con ciascuno dei cinque item su una scala Likert a 7 passi e con una scala Likert a 10 passi per il sesto item. I punteggi possono variare da 6 a 36, con punteggi più alti che rappresentano maggiore soddisfazione coniugale.

Dipendenza Affettiva. La dipendenza affettiva è stata misurata con la dimensione Mania del questionario Love Attitudes Scale (LAS; Hendrick e Hendrick, 1986). Tale dimensione consta di 7 item (es: Quando il mio partner non mi presta attenzione mi sento male) ognuno misurato su una scala Likert a 5 passi. I punteggi possono variare da 7 a 35, con punteggi più alti che rappresentano una maggiore percezione dell’amore come ossessivo e dipendente.

Analisi dei dati

In un primo momento sono state condotte le statistiche descrittive (media e deviazione standard), suddivise in base al genere dei partecipanti, delle variabili oggetto di studio. In un secondo momento, si è deciso di condurre due studi correlazionali differenti, uno per le donne e uno per gli uomini, per analizzare se la dimensione Mania (amore dipendente) fosse in relazione con altre variabili (stili d’attaccamento, stili genitoriali e qualità della relazione di coppia).

Risultati

Nella tabella 1 sono riportate le medie e le deviazioni standard ottenute dai partecipanti uomini e donne nei diversi stili di attaccamento, stili genitoriali, qualità della relazione di coppia e dimensione Mania. Dai risultati è emerso come sia per gli uomini che per le donne lo stile d’attaccamento che ha ottenuto una media più alta sia quello evitante. Per quanto riguarda le dimensioni degli stili genitoriali, gli uomini presentavano una media maggiore rispetto alle donne nelle dimensioni della cura materna e del controllo materno. La qualità della relazione di coppia risultava in media elevata in entrambi di gruppi di partecipanti. Per quanto concerne, invece, la dimensione Mania, le donne hanno ottenuto in media un punteggio più alto rispetto ai partecipanti uomini.

Nella tabella 2 sono riportate le correlazioni per i partecipanti di genere femminile tra le variabili oggetto di indagine. Nello specifico, per le donne la dimensione Mania risultava correlata negativamente con uno stile di attaccamento sicuro, con le cure genitoriali (sia materne che paterne) ricevute durante l’infanzia/adolescenza e con la soddisfazione di coppia. Al contrario, uno stile di attaccamento preoccupato e timoroso ed un’eccessiva iper-protezione materna risultavano essere in associazione significativa e positiva con la Mania.

Nella tabella 3 sono riportate le correlazioni per i partecipanti di genere maschile tra le variabili oggetto di indagine. Per gli uomini la Mania risultava essere correlata negativamente con uno stile di attaccamento sicuro e con la soddisfazione di coppia. Al contrario, uno stile di attaccamento preoccupato e timoroso ed un’eccessiva iper-protezione materna risultavano correlate positivamente con la Mania.

Tabella 1. Analisi descrittive per uomini e donne delle variabili oggetto di indagine

 Donne Uomini  
M DS M DS
Stili d’attaccamento
Sicuro 4.04 2.07 4.00 1.97
Timoroso 3.43 2.14 2.83 2.10
Preoccupato 3.02 2.09 2.95 2.10
Evitante 4.31 2.01 4.47 1.92
Stili genitoriali
Cura materna 26.03 8.22 26.19 6.53
Cura paterna 24.27 7.74 23.00 7.57
Controllo materno 13.93 8.34 14.00 7.94
Controllo paterno 11.93 7.44 10.81 7.05
Soddisfazione di coppia 35.77 9.99 35.65 8.99
Mania 19.63 5.24 18.25 6.02
Note. M = media, DS = Deviazione Standard

Tabella 2. Correlazioni di Pearson delle variabili oggetto di indagine per le partecipanti donne

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
1 Mania 1 -,185** -,096 ,329** ,314** -,170** -,133* ,134* ,088 -,153**
2 RQ_sicuro 1 -,166** -,198** -,475** -,024 ,005 -,024 -,068 ,266**
3 RQ_evitante 1 -,226** ,005 ,062 ,061 -,056 -,058 -,046
4 RQ_preoccupato 1 ,380** -,024 -,097 ,136* ,104 -,103
5 RQ_timoroso 1 -,070 -,152* ,109 ,095 -,218**
6 Cura materna 1 ,463** -,345** -,287** ,178**
7 Cura paterna 1 -,349** -,401** ,174**
8 Controllo materno 1 ,694** -,161**
9 Controllo paterno 1 -,109
10 Soddisfazione di coppia 1
**. La correlazione è significativa al livello 0,01 (2-code).
*. La correlazione è significativa al livello 0,05 (2-code).

Tabella 3. Correlazioni di Pearson delle variabili oggetto di indagine per i partecipanti uomini

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
1 Mania 1 -,343** -,036 ,470** ,363** -,167 -,135 ,308** ,176 -,270**
2 RQ_sicuro 1 ,050 -,357** -,336** ,176 ,168 -,071 -,061 ,268**
3 RQ_evitante 1 -,141 -,012 -,078 -,128 ,087 ,052 ,087
4 RQ_preoccupato 1 ,509** -,159 -,130 ,241* ,029 -,309**
5 RQ_timoroso 1 -,138 -,238* ,125 ,127 -,246*
6 Cura materna 1 ,496** -,284** -,204* ,146
7 Cura paterna 1 -,184 -,243* ,292**
8 Controllo materno 1 ,571** -,176
9 Controllo paterno 1 -,264**
10 Soddisfazione di coppia 1
**. La correlazione è significativa al livello 0,01 (2-code).
*. La correlazione è significativa al livello 0,05 (2-code).

Discussioni e conclusioni

Il presente studio ha avuto come obiettivo quello di indagare l’associazione che intercorre fra gli stili di attaccamento, gli stili genitoriali ricevuti durante l’infanzia e l’adolescenza, la soddisfazione di coppia e la dipendenza affettiva in un gruppo di giovani adulti e adulti italiani differenziati in base al genere, con lo scopo di colmare il gap presente in letteratura riguardo la dipendenza affettiva nella popolazione maschile e individuare possibili associazioni con aspetti disfunzionali del sé, delle prime relazioni di vita e della coppia.

I risultati ottenuti dallo studio sono in linea con quanto riscontrato dai precedenti studi presenti in letteratura, in quanto gli stili d’attaccamento timoroso e preoccupato sono risultati significativamente e positivamente associati con una visione dell’amore come ossessivo e dipendente sia per le partecipanti donne che per gli uomini (Ahamadi et al., 2013; Honari et al., 2015). Infatti, le persone con un attaccamento preoccupato e timoroso sono costantemente preoccupate delle loro relazioni, specie di quelle intime, ed hanno un’eccessiva paura della separazione, dell’abbandono, del rifiuto e di possibili tradimenti da parte del partner (Bartolomew e Horowitz 1991). Al contrario, i nostri dati mettono in luce come un attaccamento di tipo sicuro sia associato in maniera negativa con la dipendenza affettiva, in quanto questa sicurezza, che deriva dalle prime esperienze con i caregivers (Bartolomew e Horowitz 1991), influenza le loro relazioni ed impedisce la formazione di forme relazionali atipiche come l’amore ossessivo (Susman 2010). Le caratteristiche fondamentali di una persona con un attaccamento sicuro sono la “fiducia in se stessa e la fiducia negli altri” (Bartolomew e Horowitz 1991); per questo motivo le persone con questo stile di attaccamento tendono ad essere onesti nelle loro relazioni e a conoscere e ad interpretare in modo consono i comportamenti e gli stati emotivi propri e altrui (Feeney e Noller, 1990).

Per quanto riguarda le cure genitoriali ricevute durante l’infanzia e l’adolescenza, i nostri risultati hanno messo in evidenza delle differenze tra i due gruppi di partecipanti. In particolare, nel caso delle donne, la possessività e la dipendenza nei rapporti di coppia in età adulta risultava associata ad un rapporto con madri e padri scarsamente empatici durante le prime fasi dello sviluppo, mentre le dimensioni del controllo genitoriale non risultavano essere associate alla Mania. Per gli uomini, invece, scarse cure paterne e una madre iperprotettiva e intrusiva risultavano essere associate alla dipendenza affettiva (Nicholas et al., 1994). Inoltre, per entrambi i generi è stata riscontrata un’associazione negativa tra la bassa qualità e soddisfazione del proprio rapporto sentimentale e la dipendenza affettiva. Infatti, in accordo con studi precedenti, più il soggetto avverte se stesso come dipendente dalla relazione e più questa è vissuta e valutata negativamente dallo stesso (Poudat 2006; Sussman 2010).

I nostri risultati sembrano, dunque, confermare l’importanza della famiglia e delle prime esperienze con i genitori, in quanto queste esperienze sembrano svolgere un ruolo essenziale nel formare soddisfacenti relazioni intime e romantiche e nel far sì che i soggetti acquisiscano buone capacità di identificare e rispondere in modo adeguato agli stati mentali propri e altrui (Cacioppo, Gori e Guccione, 2017).

Questo studio ha avuto come punto di forza quello di aver messo in relazione la dipendenza affettiva con aspetti disfunzionali del sé, delle prime relazioni di vita e della coppia in un gruppo di partecipanti adulti suddivisi in base al genere, laddove gli studi precedenti hanno indagato il fenomeno univocamente in partecipanti donne.

Per quanto riguarda i limiti, essendo un disegno correlazionale non è possibile stabilire relazioni di causa-effetto tra le variabili, ma solo legami di natura associativa. Inoltre, data la non omogeneità dei partecipanti rispetto al genere, studi futuri dovrebbero coinvolgere più partecipanti di sesso maschile e cercare di indagare il fenomeno non solo a livello individuale, ma considerare anche la dipendenza affettiva all’interno della coppia.

Infine, i nostri dati sembrano utili all’implementazione di interventi di natura clinica che tengano in considerazione il ruolo delle prime esperienze oggettuali nonché la diversa natura e il diverso peso che le cure genitoriali ricevute durante i primi 16 anni di vita e la soddisfazione della coppia rivestono per uomini e donne nella formazione di una possibile dipendenza affettiva. Inoltre, ulteriori studi sulla dipendenza affettiva in uomini e donne sono necessari per sviluppare un processo diagnostico specifico e autonomo e per migliorare il trattamento clinico di questa condizione.

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